Comunicato stampa, 13 novembre 2008
ETHNOPASSION
La collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim
Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello Sforzesco
dall'Africa
e dalle Americhe
Milano, Fondazione Antonio Mazzotta
14 novembre 2008 - 22 febbraio 2009
Conferenza stampa: giovedì 13 novembre dalle ore 11.30
Milano Castello Sforzesco, Sala della Balla
Inaugurazione a inviti: giovedì 13 novembre ore 18.30
Una doppia iniziativa animerà gli spazi milanesi della
Fondazione Antonio Mazzotta per l’autunno-inverno 2008-2009
La collezione di Arte etnica di Peggy Guggenheim
A cura di Francesco Paolo Campione
Dopo la prima tappa svizzera, una prima mondiale, approda a Milano la
collezione d’arte etnica di Peggy Guggenheim. Si tratta di
un’esposizione che coniuga un ricco apparato di documenti e fotografie
con la presentazione di una serie di preziose opere d’arte etnica, solo
di recente restaurate e studiate in maniera compiuta, che hanno ornato
il Palazzo Venier dei Leoni di Venezia fino alla morte della grande
collezionista e mecenate. Il progetto di ricerca e di valorizzazione
della collezione nasce dalla collaborazione fra il Museo delle Culture
di Lugano, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e la Galleria
Gottardo di Lugano. La Fondazione Mazzotta lo espone nella stagione
2008-2009 nella propria sede, e come di consuetudine propone una serie
di eventi collaterali volti a esplorare il significato e il valore delle
opere esposte, sia in quanto capolavori di arte etnica, sia in quanto
espressione privilegiata per comprendere il rapporto fra il
collezionismo di “arte primitiva” e l’arte del Novecento. La passione di
Peggy Guggenheim per l'arte etnica risale ai tempi della sua tormentata
relazione sentimentale con Max Ernst che era di questa arte un acceso
collezionista. Quando nel 1943 il loro rapporto naufragò, l’artista se
ne andò via di casa portando con sé tutte le opere della collezione.
Dopo il trasferimento definitivo a Venezia, e l’apertura al pubblico
della sua casa, Peggy recuperò il suo interesse per le opere d'arte
etnica e, dal 1959, cominciò ad acquistarle ed esporle, mescolandole,
alle opere d’arte contemporanea. La sua passione per le opere d’arte
etnica fu autentica e genuina: un sentimento involontario mosso da
un’attrazione inconscia e da considerazioni di carattere squisitamente
fenomenologico, che trascendevano il desiderio di approfondire la
conoscenza dell'origine culturale del suo piccolo tesoro. Il piacere di
esporre le opere della sua collezione di arte etnica era animato da un
intento decorativo, era volto all’estetizzazione dell'interior design,
ed era dettato - in ultima analisi - del piacere di seguire una moda del
tempo.
Secondo quanto si può ricavare dalle fotografie dell’epoca e dalle altre
informazioni emerse dalla ricerca dell’équipe del Museo delle Culture,
si ritiene che la raccolta comprendesse una cinquantina di opere, in
gran parte provenienti dall’Africa e dall’Oceania, 35 delle quali,
rimaste in eredità a Palazzo Venier dei Leoni, sono state conservate per
trent'anni nei depositi per essere esposte per la prima volta a Lugano
durante l’estate scorsa, ora a Milano. I manufatti esotici assumevano un
valore perché facenti parte della collezione di Peggy, ma questa
consapevolezza lasciava comunque un’incertezza forte sul valore
sostanziale degli stessi. Uno degli scopi dell’esposizione Ethnopassion
è quello di aggiornare tale convinzione conferendo alle opere esposte
non solo il valore che esse hanno nell’ambiente intellettuale in cui
nasce l’interesse di Peggy Guggenheim per l’arte etnica, ma attribuendo
loro quel valore antropologico che nasce dagli studi compiuti e dai
riferimenti a diverse epoche e culture. La ricerca scientifica sulla
collezione è stata affidata al Museo delle Culture di Lugano, sotto la
direzione di Francesco Paolo Campione.
Nell’ambito della mostra Ethnopassion, dalle Raccolte etnografiche del
Castello Sforzesco di Milano Altre culture a Milano. Quattro collezioni
del Castello Sforzesco dall’Africa e dalle Americhe a cura di Carolina
Orsini
Contemporaneamente alla raccolta di Peggy Guggenheim, la Fondazione
Antonio Mazzotta e il Comune di Milano - Cultura propongono quattro
collezioni di arte etnica che sono patrimonio della città. L’idea della
mostra Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello Sforzesco
dall’Africa e dalle Americhe è quella di raccontare quattro storie
appassionanti, di collezionisti (Ezio Bassani, Enrico Pezzoli, Federico
Balzarotti e Aldo Lo Curto) che hanno contribuito all’incremento delle
collezioni del Castello Sforzesco e che sono una testimonianza di una
ethnopassion tutta lombarda. La mostra è anche una riflessione sui
processi di formazione delle raccolte etnografiche delle nostre città.
Questi processi hanno a che vedere con il nostro rapporto con le culture
“altre”, e sono più che mai la testimonianza del nostro sguardo su di
esse. Oggi che genti da tutto il mondo bussano alle nostre porte e si
fondono con noi, il titolo “Altre culture a Milano” rivela l’ambivalenza
di un collezionismo che è come uno specchio: parla di noi, del nostro
gusto ma anche di come rivolgiamo lo sguardo verso gli altri. Ogni
collezionismo è infatti una visione parziale di una cultura, è un taglio
particolare che scaturisce dal gusto di chi raccoglie oggetti, dalla
vita vissuta del collezionista, a volte dal semplice caso. Per questa
ragione le quattro collezioni che l’esposizione propone sono prima di
tutto quattro storie di uomini. Accomunano le figure di Ezio Bassani e
Federico Balzarotti la passione per l’”arte primitiva”, scaturita dallo
studio e dalla frequentazione con le avanguardie artistiche del nostro
secolo. Da questa grande dedizione sono nate due straordinarie
collezioni, una di arte africana (comprata dal Comune di Milano a Ezio
Bassani nel 2000) e l’altra di arte preispanica del Perù (donata dagli
eredi di Federico Balzarotti, scomparso nel 2000). Il collezionismo di
Aldo Lo Curto nasce invece in virtù della sua professione: Lo Curto è un
medico che da trent’anni cura gli indigeni dell’Amazzonia e riceve
spesso in dono oggetti in cambio delle sue cure. Egli ha
donato la propria collezione di arte amazzonica al Comune di Milano e
assieme ad essa la biblioteca e la raccolta di diapositive che
testimoniano una vita passata in mezzo alle popolazioni indigene del
Brasile, ma anche dell’Oceania, dell’Asia e dell’Africa. Enrico Pezzoli
è uno studioso che collabora da molto tempo con i musei civici. Ha
raccolto più di 600 bracciali moneta africani – anelli di metallo
incisi, provenienti dall’Africa occidentale e utilizzati come simbolo di
prestigio e al contempo sistema premonetale – salvandoli dalla fusione
nella fabbrica dove lavorava, nei pressi di Milano. Ha fatto in modo che
la ditta nel 1986 vendesse l’intero blocco a un prezzo simbolico al
Castello Sforzesco.
La mostra è articolata in quattro sezioni e sarà allestita al piano
inferiore della Fondazione Mazzotta: 1. Ezio Bassani. L’Arte africana
come scultura. 2. Enrico Pezzoli. Storia di un container. 3. Federico
Balzarotti. I tessuti preispanici come dipinti. 4. Aldo Lo Curto. L’arte
è vita.
Uffici Stampa
Fondazione Antonio Mazzotta - Alessandra Pozzi, tel. 02.878380,
ufficiostampa@mazzotta.it ,
www.mazzotta.it
Comune di Milano: Martina Liut, tel. 02 88450150/56796 -
www.comune.milano.it
Provincia di Milano/Cultura, tel.02774063.58/59/88,
p.merisio@provincia.milano.it ;
ETHNOPASSION
- La collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim
- Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello Sforzesco
dall'Africa e dalle Americhe
Milano, Fondazione Antonio Mazzotta
14 novembre 2008 - 22 febbraio 2009
Mostre organizzate dalla Fondazione Antonio Mazzotta
in collaborazione con
Museo delle Culture di Lugano
The Peggy Guggenheim Collection
Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni - Raccolte Extraeuropee
Con il Contributo di
Comune di Milano - Cultura
Provincia di Milano - Settore beni culturali, arti visive e musei
Con il patrocinio di
Consolato Generale degli Stati Uniti d'America a Milano
Regione Lombardia/Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie
Orario
10-19.30; chiuso lunedì
ore 10-22.30 giovedì 20 novembre, 11 dicembre 2008, 15 gennaio, 12
febbraio 2009, in occasione degli incontri di approfondimento
Aperta con orario normale: domenica 7 dicembre e lunedì 8 dicembre 2008¸
martedì 6 gennaio 2009 (ore 10-19.30). Aperta con orario ridotto:
venerdì 26 dicembre 2008 (ore 10-17) e giovedì 1° gennaio 2009 (ore
12-19.30) . Chiusa: mercoledì 24 e giovedì 25 dicembre 2008, mercoledì
31 dicembre 2008
Biglietto d’ingresso
intero € 8,00; ridotti € 6,00/4,50 (la biglietteria chiude 45 minuti
prima)
Per informazioni
Fondazione Antonio Mazzotta -
www.mazzotta.it , tel.
02.878197-878380, fax 02.8693046
Gruppi, didattica e visite guidate
Visite guidate per le scuole secondarie di I e II grado e divertenti
atelier creativi per le scuole dell’infanzia e primarie. Per i singoli
visitatori visite in orario fisso e su prenotazione per i gruppi
organizzati.
Tel. 02/86912297, orario 10-15 dal lunedì al venerdì,
didattica@mazzotta.it
Sponsor tecnici
Lifegate, What’s up magazine, Il Maestro di Casa, Salsamenteria Verdiana
Cataloghi
Edizioni Gabriele Mazzotta (italiano/inglese)
Ethnopassion - La collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim a cura
di Francesco Paolo Campione
Ethnopassion - Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello
Sforzesco dall'Africa e dalle
Americhe a cura di Carolina Orsini |