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TEKE' / Tsaayi: kidumu mask

 

 

Maschera facciale   " Kidumu "  -  Teke/Tsaayi: Rep. Pop. del Congo / Gabon / D. R. Congo

Legno, pigmenti, patina d'uso cm 42 x 31 x 6 (nella foto in dimensione reale)

I popoli che vivono nel nord-ovest del territorio Teke, nell'ex Congo francese, circa al confine del Gabon del sud, vengono indicati col nome di "Tsaayi" e sono questi ultimi ad usare la cosidetta "maschera Kidumu" che prende il nome dall'omonima società segreta, al contrario degli altri Teke che non utilizzano alcun tipo di maschera. Questa è certamente tra quelle maschere che più hanno attirato su di sé l'attenzione degli appassionati ed estimatori dell'arte moderna e contemporanea occidentale a causa della sua forma, dei segni nel contenuto e del mistero che ne scaturisce sia per l'interpretazione della simbologia che dell'origine del fantastico e particolarissimo disegno.

Normalmente di forma circolare piatta è decorata con motivi geometrici astratti differenziati da colori di terre bianche, rosse, blu, nere, marrone ed ha una serie di buchi lungo il margine interno della circonferenza dove vengono fissate delle piume, fibre e rafia tessuta come un vestito che ha la funzione di nascondere il danzatore durante tutta l'esecuzione della danza. La caratteristica principale del disegno consiste in una linea che divide in due la spazialità dei volumi: quella al di sopra degli occhi e la restante parte sottana. Questa linea produce come un gradino, visibile nel suo profilo, che colloca la parte inferiore più arretrata rispetto a quella superiore e quindi risulta che la parte dagli occhi in su è più voluminosa nel suo spessore, anche se di minima entità. La maschera bisecata da questa banda orizzontale e cosparsa di disegni geometrici si manifesta con una composizione visivamente specializzata della simmetria, della varietà e dell'equilibrio e con un'astrazione pura che rappresenta la magia di distillazione delle forme complesse alla loro geometria essenziale. La ripetizione delle figure è la chiave delle qualità ipnotiche ed affascinanti della maschera. Effettivamente, il gruppo dei Tsaayi della cultura dei Teke è conscio di questo risultato, tanto che, come abbiamo già detto sopra, la maschera è propria della società segreta "Kidumu" che, un tempo, interveniva attivamente e soprintendeva agli eventi più importanti del villaggio come i matrimoni, circoncisioni, funerali delle persone di rango e tutto ciò che era ritenuto essenzialmente importante dalla comunità. Il danzatore, accompagnato da un'orchestra, si esibiva soltanto al termine delle cerimonie, guardando, senza essere visto, attraverso le due fenditure esistenti all'altezza degli occhi ed inserendo il volto in una specie di cornice a tre lati costruita ed intagliata proprio per questo uso nel retro della maschera. Il rigido ed originale rituale di questa danza, il "Kidumu", antico più di un secolo, al giorno d'oggi si pratica saltuariamente e soltanto per il suo aspetto prettamente folkloristico.

Alcuni vorrebbero vedere la rappresentazione della Luna, protettrice dei cicli del raccolto e per la simbologia di ogni fertilità. Altri, per la sua forma circolare ed il ripetersi dei motivi geometrici, insistono per un significato di fermezza, di equilibrio e di unità nell'ordine sociale.

Senza dubbio, ancora oggi, si continuano a proporre delle ipotesi sul suo significato e, poiché sarà molto difficile avere delle certezze storiche ed etnografiche, possiamo avere almeno una splendida illusione che si inserisca nell'unica "certezza" trascendente: la bellezza di questa maschera.

Marcello Lattari

 

Bibliografia:

1) L'ART AFRICAIN, Les principales ethnies de l'art africain par Francoise Stoulling-Marin, pag. 566, Citadelles & Mazenod, 1988, Paris -

2) CORNET, 1978, fig.41 -

3) HAHNER-HERZOG, 1998, p. 77 -

 

 

 


 

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