Arte Africana                                                                     www.africarte.it

African Art - Art Africain - Africart - Arte Africana - Tribal Art                                                                                     (Sito ottimizzato 1024 x 768)

home      etnie      mappe etniche     foto storiche    consigli      expertise      curiosità      miti e leggende      masterpieces      collezioni      links      mail      contatti

 

GURUNSI / NUNUMA: calao mask

 

 

                                                                                                 

                                                                           clicca sulla miniatura per un'altra immagine

 

Maschera facciale  " Uccello (Calao)" - GURUNSI / NUNUMA (Bwa): (Regione di Tiereba?) - Burkina Faso

Legno, pigmenti: i colori sono il bianco (la luce), il nero (la notte) ed il rosso (la forza vitale), usati abitualmente nell’arte di questa regione, caolino, patina d'uso. Dimensioni: h cm 71 x L cm 20  (nella fotografia in dimensione reale)

Nel Burkina Faso, in quel territorio compreso tra il fiume Volta Rosso ed un'ansa del fiume Volta Nero, sono stanziali diversi popoli con tradizioni simili (Nunuma, Winiama, Lela, Nuna, Bwa)  il cui stile è inconfondibile, ma, proprio per questo motivo, difficile da attribuire con precisione ad una delle etnie sopra citate; infatti il nome "Gurunsi" è usato per definire il gruppo dei popoli che abita, come già detto,  il territorio tra i fiumi Volta Rosso e Volta Nero. Numerose sono le maschere zoomorfe prodotte ed usate per i vari rituali e che ripropongono diversi tipi di animali che vanno dal coccodrillo al gufo, dalla farfalla al bufalo, dal camaleonte al calao ed altri ancora. Le maschere, durante le danze, con la presenza degli spiriti della savana, invocano le forze della Natura dalla quale dipende la vita che viene frequentemente rappresentata nella forma di animali, rettili, uccelli, insetti e, oltre ad esser dipinte nei tre colori (bianco, rosso e nero), sono disegnate con vari motivi geometrici che indicano l' "ordine cosmico" così come i livelli politici, economici e religiosi e, soprattutto per motivi rituali, vengono ridipinte ogni anno. Il danzatore mascherato deve sparire completamente sotto il costume fatto di fibre e, nei movimenti dettati dal ritmo, deve imitare il comportamento dell'animale del quale la maschera è rappresentazione. Questa è proprietà di un singolo individuo e, alla sua morte, passerà ai figli o sarà conservata nella capanna degli antenati del proprio lignaggio. Il loro ruolo è importante durante i rituali di iniziazione, dei funerali dei notabili ed anche per puro divertimento in alcune giornate particolari di mercato. Come ha scritto Christopher Roy, la forma della maschera, i motivi geometrici ed i colori che la ornano costituiscono gli elementi di un sistema di comunicazione.

A volte la maschera risulta assemblata da diverse forme che indicano animali od oggetti diversi e risulta oltremodo difficile il riconoscimento oggettivo ed inconfutabile. Ma uno dei "misteri" africani resta la interpretazione non reale, bensì simbolica, di un manufatto così importante che è una "maschera rituale". Questa concezione accresce la potenza delle immagini veicolate dalle maschere, come quelle dei Bwa e di tutte le etnie dei Gurunsi, compresa la nostra "Nunuma", che utilizzano, durante le manifestazioni claniche o familiari, delle maschere dove le forme e i giochi cromatici permettono agli scultori di dare vita a delle sculture dove degli elementi dissociati si uniscono per meglio incarnare gli inafferrabili Geni della Foresta.

Questa assenza di rapporto di somiglianza tra il vero significato e ciò che invece sembra il riferimento è stato rilevato da Guy Le Moal che ne ha fatto uno dei suoi elementi di analisi e che pienamente condividiamo: " La forma di una maschera non è che il supporto concreto di un'idea astratta. Tutte le maschere sono l'emanazione di un Essere Spirituale che non possiede, per definizione, alcuna precisa forma....(...) E' un fatto riconosciuto che la maggioranza degli artisti africani ha cercato, con le proprie opere, di fare "significare" piuttosto che di fare "somigliare".

Marcello Lattari

 

Bibliografia:

1) L'ART AFRICAIN, Les principales ethnies de l'art africain par Francoise Stoulling-Marin, pag. 508, Citadelles & Mazenod, 1988, Paris -

2) MASCHERE D'AFRICA, collezione etnografica - Ornella Pasini & Luigi Banfi - Arcisate (Varese)

3) MASQUES, pag. 53 - 54, Musée Dapper, Ed.Dapper, 1995, Paris -

 

 


 

home      etnie      mappe etniche     foto storiche    consigli      expertise      curiosità      miti e leggende      masterpieces      collezioni      links      mail      contatti

 

I diritti, i testi, i nomi, i marchi e i banner riprodotti in questo sito sono di proprietà dei rispettivi titolari.

Le immagini, anche se non coperte da copyright, sono di proprietà degli autori delle opere riprodotte.