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GOURO: zamblè mask

 

 

 

 

                                       

 

Maschera  "Zamblé" - Gouro : Regione di Zuénoula o di Zraluo, Costa D'Avorio

Legno, pigmenti, tracce d'usura, restauro: ridipinta in parte con smalti ad olio europei.

Dimensioni: cm 39,5 x 12,5 x 13 (nella foto in dimensione reale)

Presso il popolo Gouro  " la maschera zamblé " (rituale di danza)  è sempre costituita dall'insieme di tre diverse maschere facciali. La prima viene chiamata "zamblé" e prende il nome dal rituale della relativa danza. E' composta e zoomorfa. La seconda, "zaouli", è ugualmente zoomorfa. La terza maschera, chiamata "gu", rappresenta una bella donna adulta e nel rituale della danza si mostra per ultima. E', insieme alla "zamblé", di sesso maschile, la maschera più importante. Prima di proseguire nella descrizione della nostra maschera, è bene tener presenti alcuni rituali simili che vengono celebrati presso altri popoli della Costa D'Avorio, soprattutto quello del "Goli" e "Kpan", altre due maschere dei "Baoulé" che sono confinanti con i Gouro, emigrati dal Mali, e che hanno consegnato a questi ultimi, investendoli della loro cultura, il testimone delle ritualità e dei culti autoctoni. Oltre le somiglianze relative al genere ed ai caratteri dei personaggi, le maschere del "goli" e quelle della "zamblé" presentano anche delle similitudini formali e rimane l'arcano del "quando" e "come" si sono formate e sviluppate tali somiglianze nel periodo pre-coloniale. Comunque, sia le " goli " che le " zamblé ", hanno un ruolo importantissimo durante i funerali degli uomini.

Numerose sono le leggende che circondano questa maschera. Ne abbiamo scelto una che sembra essere tra le più significative. Poiché nella lingua dei Gouro non esiste un vocabolo che definisca le maschere, viene indicata normalmente la materia di cui sono costituite, per esempio yri, cioè legno. Dalle leggende sembra che la maschera " yri zamblé " sia tipicamente Gouro ed a partire da questa sono state scolpite le altre maschere. Il zamblé era un essere mitologico, mezzo uomo e mezzo animale che viveva nella savana. Esso fu catturato da un cacciatore dopo un lungo inseguimento che lo aveva fatto sfiatare: ecco perché zamblé viene sempre rappresentato con la bocca aperta. La leggenda dice inoltre che questo  " essere " aveva l'intelligenza dell'uomo, la ferocia della pantera e l'eleganza dell'antilope. Le maschere zamblé, come abbiamo già detto, vengono utilizzate nelle pratiche funerarie e nei riti di adorazione. Nel primo caso il ruolo della maschera è duplice: essa ha la missione d'integrare il morto tra gli antenati e di riaffermare la presenza degli antenati nel mondo dei vivi. Oltre a queste funzioni, la maschera ha un ruolo pedagogico e politico: la maschera insegna agli adolescenti i miti e la storia generale del popolo gouro, cosi come l'organizzazione del loro sistema sociale e politico. (Angèle Gnonsoa, cit., pp. 49-53)

Riprendiamo la "trilogia" delle maschere Gouro per cercare di spiegare e capire in modo più dettagliato il loro uso. Considerato metà leopardo e metà antilope, Zamblé appartiene ad una “famiglia” composta da tre personaggi: Zamblé, Zauli (il fratello) e Gu (la moglie). Zamblé incarna la bellezza maschile e l’intelligenza, danza con grazia ed agilità agitando piccoli campanelli legati ai polsi ed alle caviglie ed il danzatore mantiene la maschera aderente alla faccia serrando tra i denti una barretta di legno posta orizzontalmente e fissata tra due fori laterali sul retro della stessa maschera. Con le altre due maschere appare durante i funerali e le commemorazioni degli antenati, cerimonie che richiedono una spesa elevata da parte delle famiglie, che per questo motivo tendono ad organizzare più eventi in comune.

Dunque, secondo la leggenda, zamblé è rappresentato con la bocca aperta per motivi di affanno, essendo a lungo inseguito da un cacciatore. Altri vogliono scorgere, invece, la bocca aperta di un predatore (leopardo, coccodrillo, etc.) che mostra i denti per impaurire la preda. Non è raro notare più animali rappresentati nella stessa maschera e molte volte sono veramente ben così mimetizzati che è alquanto difficile intravederli nel complesso della scultura. La maschera Zamblé è un classico tra le maschere africane: se la sua origine è piuttosto oscura e poco documentata, confondendola ed inserendola in modo parallelo nella mitologia della sua analoga "goli" dei "Baoulé", la sua linea elegantissima la pone al centro della più viva attenzione degli appassionati ricercatori e dei collezionisti di arte africana.

Marcello Lattari

 

Bibliografia:

 

1) MASQUES, Vincent Bouloré - pag. 221 - 229, Musée Dapper, Ed.Dapper, 1995, Paris -

 

2) MASCHERE D'AFRICA, collezione etnografica - Ornella Pasini & Luigi Banfi - Arcisate (Varese)

 

3) AFRICAN MASKS, pag. 257, n° 113 / 114-Prestel-Munich-London-New York-2002)

 

4) ORTU CATERINA: http://utenti.garamond.it/caterinaor/fotomaschere/costadavorio/zamble.htm

 

 


 

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