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GOURO: gu mask

 

 

 

 

                             

 

Maschera facciale  " Gu " - Gouro: Costa D'Avorio

Legno duro, pigmenti, sostanze sacrificali, caolino, patina d'uso. Dimensioni: h cm 48 x L cm 14  (nella foto in dimensione reale)

Le maschere  dell'etnia Gouro sono, tra le maschere d'Africa, le più richieste dal mercato occidentale: effettivamente incontrano il gusto radicato geneticamente in un'estetica inconfutabilmente legata al concetto del " bello " di tradizione europea. Senza dubbio la tecnica è superlativa e la media della bravura oltrepassa certamente i due terzi dell'intera casta degli scultori. In particolar modo la maschera " Gu " esprime una bellezza, a giudizio e gusto di " noi europei ", straordinaria e di difficile comparazione con maschere di altre etnie e di altrettanto significato. Lo strano destino di questo popolo, circa due secoli addietro emigrato dal sud del Mali nella Costa D'Avorio, ha inciso notevolmente sulla qualità delle loro opere d'arte. Di origine " mande " come i Bamana e Soninke, collocatisi a sud dei Senufo (semibantu) e inserendosi tra i Dan (malinke-kwa), i Bete (kwa) ed i Baoulé (kwa-akan), i Gouro risultano essere gli eredi di quasi tutte le culture dell'Africa Occidentale. Il volto molto spesso affilato e longilineo; il prognatismo accentuato della bocca; fronte bombata e nasino " alla francese "; bocca che spesso mostra la dentatura; espressione ieratica e lucidatura vellutata: tratti stilistici che sono la sintesi delle culture prima ricordate. Le maschere più recenti sono pitturate a smalto con colori vivacissimi e la composizione scultorea, al di sopra della testa, ricorda a volte le più complicate sculture occidentali di epoca barocca. L'interpretazione della simbologia di tali enormi e complicate sculture poste alla sommità delle maschere è molto varia e perfino contrastante: resterà, forse, un enigma. Le teorie vanno da una visione rappresentativa storica e reale di un avvenimento alla pura e semplice manifestazione di un'estetica senza altro significato fino a volervi individuare dei " blasoni " od insegne araldiche del clan di appartenenza.

Popolo di agricoltori sedentari, i Gouro sono stanziali tra la foresta tropicale e la savana al centro della Costa d’Avorio. Dal punto di vista politico essi non riconoscono alcuna autorità centrale; il potere viene esercitato da un supremo consiglio di anziani, formato dai capi di ciascun quartiere del villaggio e da importanti esponenti di diverse società segrete che provvedono a proteggere e a difendere la comunità dall’azione malefica degli stregoni. La più importante tra le suddette società segrete  è la " Je " (o dyè) che fa uso di numerosissime maschere. Infatti, al contrario di una produzione limitata di statue, è proprio dall'uso di una gran quantità di maschere che deriva la principale caratteristica artistica di questo popolo: zoomorfe o con i visi umani dai lineamenti delicati e spesso sormontati da corna, animali o figure in genere. Come per i Baoulé, la produzione artistica dei Gouro, in alcuni casi, prevede oggetti senza alcuna funzione pratica, ma esclusivamente estetica.

Altro componente importante della " famiglia delle maschere " è appunto la nostra maschera antropomorfa " Gu ", simbolo di bellezza femminile; il suo viso ha un’espressione serena e dolce, i lineamenti sono ben proporzionati e simmetrici. " Gu " è la compagna di " zamblé " e si esibisce dopo di questa, danzando con grazia e leggiadria al suono melodioso di una musica dolce ed indossando il suo costume che consiste in una folta gonna di rafia ed un mantello di tessuto.

Marcello Lattari

 

Bibliografia:

2) MASCHERE D'AFRICA, collezione etnografica - Ornella Pasini & Luigi Banfi - Arcisate (Varese)

 

 


 

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