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DOGON: dyommo mask

 

 

 

 

                             

 

Maschera facciale  " Dyommo " (Lepre) - Dogon: Mali

Legno, pigmenti rossi - neri - bianchi, fibre vegetali, patina d'uso. Dimensioni: h cm 56,5 x L cm 23,5


I Dogon, utilizzando nel disegno delle maschere le forme geometriche essenziali e la linearità austera dei tratti, non volevano esprimere figurativamente il ritratto naturalistico dell'animale che era loro intenzione rappresentare, bensì sottintendevano il significato simbolico non soltanto estetico ma anche quello relativo al suo naturale comportamento che veniva evidenziato dalla maschera, in questo caso la " Dyommo ", la lepre, anche attraverso il ritmo, i canti e la mimica della danza opportuna e dedicata alla ritualità che stava celebrandosi. Nello scenario fantastico e naturalmente maestoso delle falesie, sfondo inimitabile sinteticamente per qualsivoglia rappresentazione teatrale decadente, la gestualità del danzatore, quasi in trance, comunica e fa avvertire la " presenza " di questo animale: egli si muove incrociando una gamba davanti all’altra curvandosi leggermente ad ogni passo, poi simula tutte le fasi della cattura e, tra il silenzio degli astanti stretti e profondamente turbati da un'angoscia che l'idea della morte comunque genera anche se per finzione, crolla a terra e, per qualche attimo, resta immobile come se fosse effettivamente morto.

L’identificazione della nostra maschera è immediata soprattutto per le lunghe orecchie diritte verso l’alto. Questo esemplare è squadrato, con due profondi solchi verticali evidenziati dalla linea mediana del naso e dalla chiusura orizzontale della bocca; i colori sono diffusi su tutta la maschera che porta i disegni del cammino dell'acqua al di sopra degli occhi triangolari che hanno la punta rivolta in basso e le orecchie sono impreziosite da fiocchi di fibre vegetali, importantissime nella mitologia dogon; vi sono anche altre maschere " Dyommo " che hanno forma cilindrica, ridotta all’essenziale, con una fascia appena in rilievo che segna la bocca.

 Due sono i miti Dogon relativi alla maschera " Dyommo ": a Sanga si narra del cane di un cacciatore della regione di Yougo che, avendo avvistato una lepre, la rincorse e l’afferrò; il padrone ebbe l'accortezza di sottrarla alle sue fauci prima che la divorasse e poi intagliò una maschera di legno ad immagine della preda che subito dopo uccise e mangiò. La versione del villaggio di Yanda così racconta: un cacciatore vide una lepre fuggire da un cespuglio all’altro, la osservò rizzare le orecchie e sdraiarsi sul dorso; intagliò una maschera a somiglianza dell’animale e danzò imitando con mimica il suo comportamento.

Marcello Lattari
 

Bibliografia:

1) MASQUES DOGONS - Marcel Griaule, pagg. 454, 455, 456 -  Institut D'Ethnologie, Musée de L'Homme - 1994 -  PARIS

2) MASCHERE D'AFRICA, collezione etnografica - Ornella Pasini & Luigi Banfi - Arcisate (Varese)

 

 


 

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