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CHOKWE: pwo mask

 

 

 

 

 

Maschera facciale  " Pwo " - Chokwe - Angola / D. R. Congo

Legno duro, pigmenti, fibre vegetali, patina d'uso. Dimensione completa di acconciatura: h cm 26,5 x L cm 18,5 

(nella fotografia in dimensione reale)

La " Pwo ", immagine femminile, insieme alla " Cihongo ", immagine maschile, appartiene al gruppo " akishi a kuhangana " o maschere da danza; i danzatori vanno di villaggio in villaggio, ricompensati per l’influenza benefica che la maschera porta con le sue esibizioni durante i riti d’iniziazione dei ragazzi " mukanda ". Durante il trasporto, il costume " civuvu ", la maschera e gli accessori erano custoditi in un canestro " cipawa " chiuso da un coperchio. La " Pwo ", indossata sempre da un uomo, ha variazioni stilistiche, accettabili nella tradizione della scultura Chokwe; in un territorio così vasto le dimensioni, i lineamenti, le scarificazioni, le acconciature ed il colore della superficie, possono mutare lasciando però inalterato il fascino di queste maschere che evocano l’antenata affinché protegga la fertilità delle future generazioni. Infatti il danzatore, apportando simbolicamente la fecondità agli spettatori, si manifesta nella danza tenendo in mano una statuetta che rappresenta una madre con il suo bambino sul dorso. Nel commissionare la maschera, commenta José Redinha, atto considerato come un matrimonio mistico, il danzatore dona allo scultore un anello di rame come prezzo simbolico per la sua " fidanzata ". Se egli si ammala, ciò viene considerato come conseguenza di condotta negligente nei confronti della maschera che, se viene distrutta, deve immediatamente essere rimpiazzata con una nuova e mostrata al pubblico, soprattutto donne che pensano di trarne beneficio; quando il proprietario muore, la maschera è sepolta in un luogo isolato.

La nostra maschera presenta belle e proporzionate decorazioni che riproducono sul volto le scarificazioni tribali. L’acconciatura in fibre vegetali, formata da numerosi piccoli boccoli, è simile ad una calotta che permette al danzatore d’indossare meglio la maschera. L'insieme della composizione della maschera " Pwo " esprime molta serenità. Attorno al diadema frontale scolpito e verso il retro si sviluppa un'acconciatura di scorza battuta finemente lavorata ed intrecciata che rasenta la perfezione naturale. Sulla fronte il classico motivo cruciforme. Le labbra, le sopracciglia e le orecchie sono rese quasi vellutate nell'essenzialità di un disegno moderno che contrasta con l'intaglio laterale delle guance e della bocca pur mantenendo uniforme il colore più scuro che li distanzia otticamente dal fondo. Senza dubbio l'estetica in queste maschere ha un ruolo di primaria importanza per la distinzione tra tutto ciò che è prettamente femminile in contrapposizione alla maschera maschile " Cihongo ", nella quale si può leggere ed avvertire tutto ciò che è assolutamente maschile. Durante la danza la "Cihongo" ha dei movimenti possenti, fa delle giravolte e, con un movimento delle anche, fa volteggiare la sua larga cintura; la " Pwo " disegna dei movimenti graziosi, saltellando con ritmo: in questa danza esprime il desiderio del corteggiamento e la relativa fecondità, con invisibile ma altrettanto potente magnetismo, viene comunicata agli spettatori. Questa dualità fondamentale incarnata dalla " Cihongo " e dalla " Pwo " può essere messa in rapporto con le altre gemellarità che si riscontrano nella società e nel cosmo. Pensiamo, per esempio, alla circoncisione che pone e fissa l'uomo nella sua identità o ancora, agendo e dimensionandoci nel cosmo, al contrasto naturale ed immutabile tra il cielo e la terra.

Marcello Lattari

 

Bibliografia:

 

1) MASCHERE D'AFRICA, collezione etnografica - Ornella Pasini & Luigi Banfi - Arcisate (Varese)

2) L'ART AFRICAIN, Les principales ethnies de l'art africain par Francoise Stoulling-Marin, pag. 588, Citadelles & Mazenod, 1988, Paris -

3) MASQUES, pag. 138 - 140, Musée Dapper, Ed.Dapper, 1995, Paris -

 

 


 

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